Canto scout molto usato nei bivacchi serali per via del suo tono tetro e lugubre. Il testo infatti è la descrizione dell’equipaggio di un vascello presentato lungo le strofe inframezzate da un breve ritornello incalzante.
Tutte le persone sulla nave sono morte e per ognuna è indicata in che modo hanno perso la vita. Come anticipato dal titolo, nel finale viene svelato che la nave è un “vascello fantasma” che nella notte farà visita agli ascoltatori.
Il racconto è ispirato ai cicli avventurosi letterari ambientati alla fine del ‘600, come quelli di Emilio Salgari e tutta la filmografia sui pirati, come dalla leggenda del “Der fliegende Holländer” (l’Olandese volante) che ha ispirato anche l’omonima opera di Richard Wagner.
Il canto è già presente in canzonieri degli anni ’60, periodo in cui è stato probabilmente composto, anche se è possibile trovare strofe aggiuntive successive; in rete si trovano anche varie reinterpretazioni.
Testo
Pende un
tutto
non è
per i
Rit.: Pa zum! Pa pa zum!
pa pa pa
Cinque teschi tutti neri
stan sul cassero di prua
son dei cinque bucanieri
che son morti alla tortura.
Rit.
Venti ombre tutte nere
vengon su dal boccaporto
sono venti schiavi neri
che son morti nel trasporto.
Rit.
Sulla tolda biancheggianti
stan tre scheletri a ballare
sono i resti dei briganti
giustiziati in alto mare.
Rit.
Se una notte tutta scura
sentirete un gran lamento
è la voce di Tortuga
morto in ammutinamento.
Rit.
Coricandovi stanotte
sentirete un sordo tonfo
è il fantasma del vascello
che reclama il suo trionfo.