Il mio cappello ha tre punte 

MusicSheetViewerPlugin 4.1

Canto popolare per bambini, semplice e orecchiabile. Viene cantato più volte, mimandolo e omettendo ogni volta una parola che è sostituita da gesti o silenzi. Usato con i bambini più piccolo questo brano aiuta a stimolare la memoria, il ritmo, la coordinazione e la capacità di seguire una sequenza. Anche il testo apparentemente banale nasconde invece un insegnamento sull’identità e la logica: il cappello è definito dalle sue “tre punte”, un modo per spiegare ai bambini l’importanza delle caratteristiche distintive.

La melodia di questo brano ha una storia affascinante e ricca di intrecci culturali. Divenne celebre nel XIX secolo, in particolare grazie a Niccolò Paganini, che nel 1829 la incluse nella sua Opera 10, “Il Carnevale di Venezia”, creando una serie di variazioni per violino ispirate a una canzonetta popolare del tempo.

L’origine della melodia è incerta, ma tra le ipotesi più accreditate ci sono: “O mamma, mamma cara” di tradizione napoletana; la contradanza composta nel 1746 da Giovanni Cifolelli e per questo chiamata “La Cifolella”; o ancora “La Ricciolella” sempre di origine napoletana.

Ciò che è certo è che questa melodia godeva di grande popolarità già all’inizio del XIX secolo, tanto da essere utilizzata nel 1816 nel balletto musicale Le Carnaval de Venise di Louis Milon.

Il testo utilizzato su questa melodia invece è, come documentato in alcune stampe di fine ottocento, probabilmente di origine tedesca, e si diffuse in tutta Europa come “Mein Hut, der hat drei Ecken”, da cui derivarono le traduzioni locali come la nostra “Il mio cappello ha tre punte”, la spagnola “Mi barba tiene tres pelos”, l’inglese “My hat, it has three corners”, la portoghese “O meu chapéu tem três bicos”, la svedese “Min hatt, den har tre kanter” o in ebraico “La Kova Sheli Shalosh Pinot” , e cosi via, diventando di fatto a diffusione mondiale.

Il testo associato a questa melodia sembra avere origini tedesche, come documentato in alcune stampe di fine Ottocento. La versione originale, “Mein Hut, der hat drei Ecken”, si diffuse rapidamente in tutta Europa, ispirando traduzioni locali e adattamenti nelle diverse lingue. Tra le versioni più conosciute troviamo:

  • L’italiana “Il mio cappello ha tre punte”,
  • La spagnola “Mi barba tiene tres pelos”,
  • L’inglese “My hat, it has three corners”,
  • La portoghese “O meu chapéu tem três bicos”,
  • La svedese “Min hatt, den har tre kanter”,
  • L’ebraica “HaKova Sheli Shalosh Pinot”.

Un canto diventato un fenomeno di diffusione mondiale!

Testo

Font
Transpose
 
Il  
C 
mio cappello ha tre  
G 
punte
 
ha tre  
G7 
punte il mio cap
C 
pello
 
e se  
C 
non avesse tre  
G 
punte
 
non sa
G7 
rebbe il mio cap
C 
pello.
Il mio … ha tre punte
ha tre punte il mio …
e se non avesse tre punte
non sarebbe il mio …
Il mio … ha … punte
ha … punte il mio …
e se non avesse … punte
non sarebbe il mio …
Il mio … ha … …
ha … … il mio …
e se non avesse … …
non sarebbe il mio …
Il … … ha … …
ha … … il … …
e se non avesse … …
non sarebbe il … …

Movimenti

  • Il mio: indicare se stessi
  • cappello: afferrare la testa o l’immaginario orlo del cappello
  • tre: Mostrare tre dita
  • punte: toccare il gomito con la mano
  • Non: scuotere la testa

Testo tedesco

Mein Hut, der hat drei Ecken,
drei Ecken hat mein Hut.
Und hätt er nicht drei Ecken,
so wär’s auch nicht mein Hut.

Video

Versione inglese
Versione spagnola con esempio di conduzione
Versione tedesca

Spartito