
Questa filastrocca è stata scritta nel 1972 da Alessandro Fo, poeta e uno dei massimi latinisti in Italia, mentre la musica è di Silvano Spadaccino, attore e compositore italiano (il Professor Birkermaier nel film Fantozzi contro tutti). La genesi è magistralmente raccontata dallo stesso Fo nell’articolo Favolosa avventura di una “canzone popolare”, della rivista culturale “Nostro Lunedì” numero zero (Infanzie), 2002, p. 32″:
MusicSheetViewerPlugin 4.1È una sera della tarda estate del 1972. Nella campagna che collega Roma a Lido di Ostia, fra ombrelli di pini e stradine ancora sterrate, riposano villette che orbitano attorno al quartiere residenziale di Casalpalocco. Una di queste appartiene a Silvano Spadaccino, estroso musicista che si dedica soprattutto a un particolare recupero del canto popolare: lassù, sul tetto, si può scorgere un ragazzo, con la sua chitarra e un blocco di appunti. Va ancora a scuola (ha diciassette anni), ma vorrebbe affermarsi come cantautore. Si è dato un po’ da fare e gli è stata offerta un’occasione: preparare un intero long playing (in questi tempi si chiamano così) destinato all’infanzia, che si presti a un lancio sotto Natale. Suo padre gli ha suggerito di sviluppare per canzoni un racconto di Adalbert Stifter, intitolato Cristallo di rocca: narra di due bambini di un villaggio di montagna che, proprio sotto Natale, vanno a visitare i nonni in un paese vicino, ma al ritorno sono sorpresi da una tempesta di neve. Si rifugiano allora in una grotta, e il maggiore dei due trova mille modi per tenere sveglia la sorellina, e scongiurare così il pericolo di un congelamento. Là sul tetto, al tramonto, il ragazzo ha cercato ispirazione. Un poco suona, un poco appunta idee e stesure di testi. Vive a Torino, ma ora è ospite del suo amico Silvano, perché, se per le parole ha sempre avuto una sua certa inclinazione, sul piano musicale- e specialmente per gli arrangiamenti – ha troppo bisogno di consigli e di aiuto. Sta lavorando a uno dei giochi inventati dal suo piccolo protagonista per mantenere desta la sorellina. Un’inquadratura dall’alto ci rivelerebbe il suo testo:
Filastrocca dell’alfabeto
A come Armatura,
B come Bravura,
C come “Canaglia,con me vieni in questura!”,
D come Diamante,
E come Elefante,
F “quel Furfante
in galera finirà”.
Con G c’é tanta Gente,
per H non c’é niente,
I: Immediatamente
a L passerò:
L: “Lanimale”,
M: Meno male
N: ch’é Natale,
e tanti doni avrò …
Con O abbiamo l’Orco,
P come Pinocchio
Q “Questo marmocchiostasera mangerò”;
R come Roma,
S come strade:
T: “Tutte le strade
a Roma porteran”.
Uh, che bella storia,
V v’ho raccontato
Zzzzzzeta ho tanto sonno
e a letto me ne andrò,
sotto le coperte
tutte le parole
fan le capriole
e una fiaba sognerò.Ma quanto a melodie, non so, in questo caso non ero mai contento delle note che venivano. Parlandone con Silvano Spadaccino, l’amico aveva fra le sue una musica che, a quel testo, calzava a pennello; un poco malinconica, in minore, e dunque forse non perfettamente adatta allo scopo che la canzoncina avrebbe dovuto avere ‘nella storia’. Tuttavia ne rivestiva le parole con una sua avvolgente tenerezza che subito rese il testo e quelle note inseparabili. Il long playing, poi, non si é fatto più. Ma il ragazzo, i suoi amici e le sue amiche, spesso cantavano la filastrocca in viaggio, in vacanza, nei falò con la chitarra sulla spiaggia; ne inventeranno anche una variante più ricca (ma questo é un altro capitolo)… Alcune di queste giovani frequentano gli scout, insegnano la canzoncina ai bambini. l bambini poi crescono, la insegnano ai nuovi scout, la si canta nei raduni, in altre gite … Tutti gli antichi progetti sono tramontati, sostituiti da nuovi, differenti. Ma la piccola filastrocca, per sue vie, é riuscita a sopravvivere a questo avvicendarsi di storie e – nei vari ruoli (ma anche all’interno di quell’unico, e ora cosi diverso, ex-aspirante cantautore) – di persone.Così ancora oggi, come doveva originariamente, la canzoncina ‘tiene desta’ la divertita attenzione di innumerevoli bambini su sentieri di montagna, intorno a falò circondati da tende, sugli autobus dei ritorni. Senza che nessuno sappia (almeno fino a questa minima storia) da dove mai provenga, né quando e come, su un tetto, sia venuta al mondo.
Testo
che con
D come diamante
che in galera fini
Per G c’è tanta gente
per H non c’è niente
ed Immediatamente
alla L passerò:
L è l’animale
M menomale
N è Natale
e tanti doni avrò…
per O c’è l’orco
per P c’è Pinocchio
per Q c’è quel marmocchio
che domani mangerò
R come Roma
S come strada
T tutte le strade
che a Roma porteran
Uh che bella storia
V vi ho raccontato,
Z ho tanto sonno
e a letto me ne andrò,
sotto le coperte
tutte le parole
fanno le capriole
e una altra storia invente

Papà cresciuto in oratorio, dove oggi cerco di dare una mano nelle varie attività, suonando anche l’organo. Nel 2002 ho creato katena.it con l’idea di raccogliere tutto ciò che ruotava attorno all’oratorio e all’educazione dei più piccoli, un punto di incontro per scambiare idee e restare in contatto con le persone conosciute nelle mie esperienze diocesane e di Pastorale Giovanile. Oggi il sito è diventato una raccolta di canti, melodie e filastrocche, con la costante ricerca delle loro origini e storie.