Sol, soletto

gufo

Allegra canzone di don Stefano Varnavà, scritta a fine anni ’70, che parla di un concerto intonato in piena notte da un gufo, accompagnato da un ranocchio, che finiscono per svegliare un grosso calabrone, come finirà?

Nel testo seguente è riportato il ritornello finale originale, anche se molte volte questo viene eseguito divisi in tre gruppi, ognuno dei quali canta con il verso di uno dei tre animali.

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Testo


Sol, soletto vola il pipistrello
e la luna fa capolin.
Dentro al bosco, sopra un ramoscello,
messer gufo canta con ardor.

Rit.:
Po po po po po po po po po po
Po po po po po po po po po
Po po po po po po po po po po
Po po po po po po po po po

Dallo stagno balza fuori in fretta
disguazzando un bel ranocchion
che all’udire quella musichetta
prende fiato e s’unisce al cor.

Gra gra gra gra…

Il concerto aumentò di tono
finchè un grosso calabrone udì
che, svegliato da quel gran frastuono,
irritato volò via di lì!

Zum zum zum zum…

Ma alla vista di quei cuor contenti,
tutti presi e intenti a solfeggiar,
dié un sospiro, borbottò fra i denti,
poi con loro prese a canticchiar.

Po po po po po po po po po po
gra gra gra gra gra gra gra gra gra
zum zum zum zum zum zum zum zum zum zum
po po gra gra zum zum po po gra

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