
Filastrocca tradizionale italiana, di cui non ho trovato molte informazioni. Visto l’uso del termine “desinare” (pranzare) potrebbe avere origine toscana e probabilmente era già diffuso fin dagli anni sessanta se non prima.
Testo
Il
“Carissime vicine, siam qui per desi
Al fuoco del tegame ci dite cosa
Abbiamo tanta
Rispondono le ochette: “Abbiamo un consommè
di vermi e cavallette degnissime di un re
ed una succulenta frittata si farà
a pezzi la polente qua qua qua qua qua qua”.
“E dopo aver mangiato” rispose il gallo Fè:
“Andiamo in mezzo a un prato a bere un buon caffè.
Là ci sarà offerto dai musici di qui
un ottimo concerto chichì chirì chichì”.
E giunse un asinello gridando: “sono qui!
Vi porto un bel cestello di bisce già in salmì”
Gridaron tutti quanti: “Che festa si farà!
Poichè saremo in tanti: tarà tarà tatà”.
Così tutti i compari, finito il consommè
andarono al concerto, concerto dei bebè.
E tutti allegramente cantando se ne van
“Evviva l’amicizia che divertir ci fa”.

Papà cresciuto in oratorio, dove oggi cerco di dare una mano nelle varie attività, suonando anche l’organo. Nel 2002 ho creato katena.it con l’idea di raccogliere tutto ciò che ruotava attorno all’oratorio e all’educazione dei più piccoli, un punto di incontro per scambiare idee e restare in contatto con le persone conosciute nelle mie esperienze diocesane e di Pastorale Giovanile. Oggi il sito è diventato una raccolta di canti, melodie e filastrocche, con la costante ricerca delle loro origini e storie.
La canzoncina la cantava una mia cuginetta toscana all’incirca nel 1960.
Riascoltarla mi ha commosso,grazie.
Grazie a te per aver condiviso questo ricordo!