Nell’animazione in oratorio il gioco ha un ruolo importantissimo. Come abbiamo visto oltre a far divertire il gioco aiuta a crescere!
Il gioco non è quindi un “riempitivo” della giornata. Va ben preparato ed organizzato. In questo senso per uno sviluppo armonioso é importante che in Oratorio siano presenti sia il gioco organizzato sia il gioco libero; devono essere presenti nella giusta proporzione, senza cadere nella tentazione di privilegiare l’uno o l’altro.
Il gioco libero consente al ragazzo di fare esperienze concrete, lo aiuta a verificarsi con la realtà che lo circonda, gli dà la possibilità di realizzarsi e di scoprire i propri limiti; il gioco guidato serve invece a sviluppare nel ragazzo sia le capacità psicologiche, sia quele morali e religiose, sia quelle in cui si sente meno portato e tende ad evitare. In più il gioco organizzato crea affiatamento, collaborazione, e può essere usato per svariate funzioni.
Non pensiamo “Tanto é solo un gioco…”! Infatti anche se il divertimento é l’aspetto più visibile di un gioco, e anche quello che non dovrebbe mai mancare, il gioco ha in se molte caratteristiche importanti per lo sviluppo di un bambino.
Ad esempio possiamo constatare che:
- il gioco individuale sviluppa la capacità dei sensi e della memoria, il coordinamento e la coscienza di sé;
- il gioco a confronto diretto permette di misurare le proprie capacità confrontandole sia con quelle di un altro sia con i propri limiti, cercando di superarli ma anche ad accettarli.
- il gioco a squadre: aiuta a coordinarsi in gruppo per vincere insieme; è un grosso allenamento a vivere collaborando con chi mi sta vicino. Il fine non è il risultato ma il mettere alla prova la propria capacità di collaborazione.
- i giochi che scaricano l’aggressività sono una valvola di sfogo per i sentimenti.
- i giochi spettacolo insegnano ad accettare lo scherzo divertendosi e facendo divertire.
- i giochi di fiducia aumentano la fiducia negli altri e in se stessi facendo gruppo.
- i giochi per rompere il ghiaccio aiutano a superare le timidezze iniziali
Come potete vedere un gioco non è una cosa così semplice…
Allora tenete sempre a mente che:
- Nel gioco il ragazzo prende coscienza del proprio corpo, dei propri limiti e delle proprie possibilità, anche le più nascoste.
- In un clima di trasparenza il ragazzo “tira fuori” la sua vera personalità, ciò che veramente è, libera tutte le sue passioni.
- Attraverso il gioco costruisce rapporti con coetanei, impara a stare con gli altri, si confronta con il gruppo di cui fa parte.
- Per il ragazzo il gioco è vita: come vive il gioco così si atteggia di fronte alla vita (occorre allora insegnargli a giocare bene).
- Attraverso il gioco il ragazzo fa suoi i grandi ideali della vita: la lealtà, la generosità, l’onestà, ecc.
- Attraverso il gioco il ragazzo accresce lo spirito di sacrificio, lo spirito di squadra, il gusto dell’impegno, la capacità di iniziativa, l’assunzione del rischio.
- Il gioco favorisce lo sviluppo della fantasia, della creatività, dell’espressione, della comunicazione e della spontaneità;
- Il ragazzo che non gioca avrà certamente più difficoltà nella vita e meno mezzi per superarle.
- Con il gioco é possibile far passare dei messaggi perché il ragazzo, percepisce ciò che passa attraverso l’esperienza sensibile.
- Il gioco è un mezzo privilegiato per instaurare un rapporto di amicizia veloce e spontaneo, premessa per passare ad altre tappe di formazione.
- Il gioco è un’opportunità efficace per avvicinarli e dir loro una parolina da amici, avvisarli, consigliarli e correggerli amorevolmente.
- È un mezzo per l’animatore di stare a contatto con il ragazzo (“abbassarsi al loro livello”);
QUALCHE CONSIGLIO DI MASSIMA SU…
Come si realizza un gioco
- Pensa ai ragazzi a cui è diretto il gioco: età, temperamento, gruppo misto, numero, nervosismo, stanchezza…
- Pensa al luogo in cui si svolge il gioco: cortile, prato, spiaggia…
- Pensa al tempo a disposizione
- Pensa alle forze a disposizione;
- Pensa alla finalità del gioco;
- Pensa agli interessi dei giocatori;
- Cerca di coinvolgere i ragazzi nell’organizzazione;
- Cerca di provare il gioco in precedenza, se è nuovo; per essere ben sicuro delle regole da comunicare ai partecipanti;
- Pensa al materiale che hai a disposizione;
- Varia molto i giochi, avendo cura di non presentare giochi simili, cioè facendo seguire ad un gioco di movimento un altro più calmo e più riflessivo ecc.;
- E i giochi ad eliminazione? Quali soluzioni per coinvolgere gli eliminati? Fai attenzione alle regole che portano all’inattività;
- Accentua lo spettacolo: inserendo nel gioco una storia, creando un’ambientazione fantastica, preparando con cura le scenografie, trucchi, maschere, colonne sonore… anima il gioco!
- Ricordati che nel gioco si è educatori;
- Fai attenzione anche alle più piccole cose, perché tutto è importante.
Come spiegare un gioco
- Fai sedere i ragazzi possibilmente vicino al luogo in cui si giocherà. Fai in modo che tutti possano sentire e siano concentrati sullla spiegazione (tipo che non abbiano il sole alle spalle, ecc.);
- Lancia il titolo;
- Evidenzia subito lo scopo del gioco;
- Fai vedere il campo di gioco e la disposizione delle squadre, dal vivo o utilizzando un cartellone;
- Dì le regole partendo dalle più importanti;
- Utilizza il minor tempo possibile, per evitare di stancare o innervosire i ragazzi;
- Presenta in modo entusiasmante e con fantasia;
- Utilizza solo parole semplici e facilmente comprensibili;
- Bada di avere attenzione da parte di tutti, rivolgendosi a coloro che tendono a distrarsi;
- Non lasciare la possibilità delle domande se non dopo aver concluso la spiegazione;
- Indica chiaramente il tempo di gioco (se c’é);
- Fai una prova al termine della quale si possono aggiungere delle regole per correggere eventuali errori, chiarire i punti meno chiari ecc.
Come gestire un gioco
- Focalizzalo bene in testa in modo da risolvere le contestazioni con rapidità, sulla base di criteri sempre uguali per tutti.
- Pretendi il rispetto delle regole come spiegate, non accettare volgarità, truffe e slealtà.
- Se ci sono più arbitri, in caso di contestazioni, uno solo sarà l’ultimo arbitro responsabile.
- Abitua i ragazzi a non discutere durante il gioco
- Massima attenzione al gioco, non farti distrarre da altri animatori o da piccoli fatti.
- hai tutto il materiale ben disposto?… non creare intervalli che disturberebbero attenzione e clima, e magari fai costruire il materiale stesso ai ragazzi.
- Estrema imparzialità: i ragazzi lo notano subito.
- Niente battibecchi, polemiche e comportamenti infantili in campo tra gli animatori (si discute con calma, dopo).
- Lavora in squadra: tutti gli animatori devono partecipare al gioco: come arbitri, come giocatori nelle squadre, assistendo i giocatori eliminati…;
- Responsabilizza i ragazzi più grandi come capisquadra.
- Al termine del gioco recupera gli arrabbiati, aiutali a scoprire i perché.
- Interrompi il gioco al momento giusto, lasciando il desiderio di rigiocarci.
- A conclusione del gioco proclama con chiarezza i risultati e i vincitori
- Non fare mai finta di essere bambino scimmiottando il loro comportamento. Ogni bambino sa che sei diverso da lui, è proprio sulla tua superiorità fisica e mentale che fa affidamento. Ad es. non fare sempre finta di perdere per compiacerlo. Lui si aspetta che sia tu a vincere, sa che sei in grado di farlo.
- Tutti devono giocare, coinvolgi ogni giocatore nel vivo del gioco in modo che partecipi attivamente e si diverta;
- complimentati ed incoraggia, cerca di avere una parola buona per ognuno.
- Segui il gioco da una posizione favorevole e F.B.L.!
- Non arrabbiarti, mantieni calma e controllo, intervieni con eleganza e pazienza, rispondi con tranquillità, sdrammatizzando con una battuta e sorridendo.
- Usa fermezza (con una goccia di dolcezza) e decisione nelle situazioni impreviste; nel comunicare le tue decisioni, nell’interrompere e far riprendere il gioco.
- Non si ha sempre ragione: dovendo decidere velocemente e senza ripensamenti spesso si può sbagliare. La fine della partita è il momento giusto per ammettere gli errori commessi e per dare le giuste spiegazioni: ammettete sempre il proprio torto.
- Non transigere: devi essere giusto prima che clemente. Riprendi i giocatori senza umiliarli davanti ai compagni.