Creare l’atmosfera: l’oratorio
L’oratorio è il nostro punto di partenza per l’animazione dei bambini e dei ragazzi, è il luogo dove loro si trovano per trascorrere le giornate e incontrarsi.
Deve essere un luogo di aggregazione “personalizzato”, nel senso che ogni bambino/ragazzo che entra deve trovarsi in ambienti che sente suoi, che riconosce come parte della sua persona.
Perciò deve essere un luogo accogliente, colorato e vissuto.
Considerando che, nella nostra realtà diocesana, la maggior parte degli oratori è all’interno di strutture “vecchiotte”, una tinteggiata ogni tanto, un impianto il più possibile “a norma” e qualche piccolo aggiustamento qua e là, sono d’obbligo.
Se poi attacchiamo ai muri i disegni o i lavori dei bambini, oltre a rallegrare l’ambiente, li faremo sentire come protagonisti, autori della scenografia in cui vivono.
Un oratorio “spoglio” non da una bella impressione di sé, è un mondo grigio; se invece diamo visibilità alle varie attività svolte (fotografie ecc.) renderemo tutto quanto più solare, come un effetto “estate”.
Comunque resta indispensabile che le persone che lavorano all’interno dell’oratorio siano ben motivate e affiatate: se non crediamo in quello che proponiamo non possiamo essere convincenti e, quindi, non coinvolgiamo; se tra gli animatori non si respira questo “clima” e manca questa “atmosfera”, anche la più bella struttura non serve a molto.
Piccolo accenno alla parola “oratorio” che, come ha detto Mons. Domenico Sigalini (NUOVI ORATORI PER UNA NUOVA PASTORALE GIOVANILE –NPG 02-02-40), rimanendo in tutte le sue forme “laboratorio di fede” non deve scendere nella povertà della strada né essere il prolungamento della sagrestia.
Specialmente per quanto riguarda i giovani l’oratorio deve essere centro di aggregazione propositivo che lascia spazio alle proprie libertà di movimento, ma in cui esistono varie proposte da vivere attivamente, proposte che intercettano i gusti e le domande dei giovani, gli oratori non devono quindi essere solo:
- “spazi dell’obbligo: se i giovani che frequentano l’oratorio lo fanno solo perché c’è l’obbligo della catechesi, quando questa non è più obbligatoria, l’oratorio non ha motivo di esserci. Spesso i giovani che lo frequentano si sentono obbligati ad abitarlo, anziché sentire che a loro piace starci o che vi trovano qualcosa di interessante per tutti.
oppure
- spazi elitari di impegno: ci vai solo se hai una responsabilità da assumere: o perché sei catechista o perché devi andare a catechismo”.
Creare l’atmosfera: perchè cambiare
Torniamo ora al discorso di come cambiare atmosfera ai locali dei nostri oratori, specialmente come punto di partenza per le nostre attività.
In questa giornata troverete spunti su come preparare eventi “fuori dall’ordinario”, come una festa particolare o un grande gioco.
Li definiamo in questo modo perché sono eventi speciali, che vanno preparati con particolare cura e affinché abbiano effetto vanno proposti con le giuste dosi.
Innanzitutto per coinvolgere maggiormente i partecipanti è utile inserire le varie proposte in un tema particolare, che può essere un’ambientazione fantastica (base stellare, fantasy), storica (pirati, cow-boys), un contesto specifico (clown, il mare), ideali e valori (la pace, l’amicizia) ecc.;tutto va scelto a seconda dell’età dei partecipanti e di cosa si vuole proporre.
La fantasia in questo caso è la vostra arma migliore: anche il gioco più banale, se inserito in un contesto particolare, cambia completamente l’approccio dei ragazzi con il gioco stesso.
Se ben preparato un evento di questo tipo coinvolge molto.
- Il tema crea il clima che sostiene l’animazione, lo rende più entusiasmante ed attraente.
- Il tema interessa il ragazzo nella misura in cui egli, identificandosi con la situazione offerta, si sente più grande e si trova immerso in un ambiente emotivo più eccitante.
Normalmente l’animatore è restio ad immergere tutto se stesso nella fantasia del gioco, cosa che, invece, riesce molto più facile ai ragazzi e, se questo non accade, è perché i ragazzi non vedono gli animatori coinvolti.
Per “ambientare” un evento si devono usare particolari accorgimenti che vanno dalla trasformazione degli spazi alla creazione dei personaggi.
Per trasformare gli spazi a vostra disposizione non serve rivoluzionare i locali. In una ambientazione medioevale, ad esempio,l’oratorio viene chiamato “il castello”, le aule possono essere “la sala delle armi” o “la stanza del re”; in quest’ultima una sedia opportunamente rivestita sarà il trono che identificherà subito il tipo di stanza. Se state facendo una caccia la tesoro e una squadra deve guardare sotto la panca della stanza del re, vedendo la sedia rivestita saprà che è la stanza giusta…
Potreste, inoltre, illuminare con delle candele i locali: modificando l’ illuminazione anche il modo di vedere la stanza stessa cambierà notevolmente.
Con alcuni accorgimenti è poi possibile creare i personaggi che guideranno il gioco; nell’esempio di prima si può introdurre la dama di corte, prima con piccole modifiche al vestito e poi dandole vita, caratterizzando il personaggio. La dama potrebbe essere un tipo pettegolo, che parla molto, fa perdere tempo ai giocatori e così via. Tutto questo verrà esaminato meglio nei laboratori.
I travestimenti sono un’arte, il camuffarsi è un gioco e diverte molto indipendentemente dall’attività stessa; se siamo ben camuffati e le nostre “normali fattezze” diventano quasi irriconoscibili: l’ambientazione prenderà molta più forza e vigore, assieme a tutto il gioco.
Insomma saprete se un gioco è riuscito se i ragazzi lo ricorderanno in futuro, anche dopo anni: sarà bello non tanto se ricorderanno le persone che giocavano insieme a loro, quanto i personaggi che presero vita.
Un altro accorgimento, per coinvolgere maggiormente i ragazzi, è quello di creare “aspettativa” sull’attività che andrete a proporre, un po’ come fanno i trailer cinematografici per invogliare ad andare al cinema.
Quindi può aiutare la preparazione di cartelloni,che annuncino l’evento, o dire che ci sarà una grande festa il tal giorno, senza entrare nei particolari e facendo poi ben attenzione a non deludere le aspettative create!
Potete anche far preparare la scenografia durante i lavoretti in oratorio: se, con dei cartoni, farete preparare delle merlature o altri particolari , i ragazzi sentiranno il gioco o la festa un po’ più loro, perché avranno contribuito alla preparazione. Naturalmente questo non viene proposto se ideerete un evento a sorpresa…
Creare l’atmosfera: il gioco e la festa
In determinate occasioni si prestano bene l’organizzazione di un grande gioco o una festa “a tema”.
Con “grande gioco” intendo un gioco contenitore, formato cioè da piccoli giochi diversi, oppure un gioco che si svolge in grandi spazi e solitamente dura ben più di un’ora.
In queste due attività l’ambientazione è il fattore principale da prendere in considerazione.
L’ambientazione permette al gioco e alla festa di avere un unico filo conduttore e di portare i partecipanti a vivere nell’immaginario, permettendo di avere più presa nell’animo e nella memoria dei partecipanti, accrescendo l’aspettativa, l’interesse, la gioia.
Visto che poi saranno organizzate all’interno dell’oratorio, utilizzando luoghi che i ragazzi conoscono benissimo, l’ambientazione serve a “staccare” i ragazzi da questa familiarità, li fa sentire in un posto nuovo, diverso, e accresce così la loro curiosità e il loro coinvolgimento.
I ragazzi tendono ad immedesimarsi molto facilmente con l’ambiente che hanno intorno, più difficile è che lo facciano gli animatori; invece gli animatori devono far parte di questa ambientazione, sono i personaggi che la rendono viva, è proprio da loro che parte tutto.
E’ importante che gli animatori siano pienamente immersi in quest’ambientazione, se manca questa simbiosi il coinvolgimento dei ragazzi scenderà sempre di più.
Un metodo per vivere appieno nell’ambientazione è quello di crearsi dei personaggi e cercare di caratterizzarli.
Torniamo all’esempio di prima, durante la caccia al tesoro “medioevale” che abbiamo preparato, una squadra deve andare alla taverna (il bar) e lì incontra l’oste. Se l’animatore Luca ha la parte dell’oste della taverna, non si muoverà né parlerà come fa di solito: questo perché altrimenti sarebbe sempre Luca e non l’oste… e , cosa più importante, deve immedesimarsi nella parte.
Naturalmente nessuno di noi è un attore, né recita per professione, l’importante è, però, sforzarsi di tirare fuori le proprie capacità espressive. Come animatori non possiamo essere statue imbalsamate; logicamente c’è chi è più portato e chi meno, ma questo non significa che non bisogna neanche provare a lanciarsi: un piccolo sforzo e il divertimento è assicurato. Comunque a noi basta un’intonazione diversa della voce e una leggera mimica (ad esempio zoppicare) per rendere vivo un personaggio.
Spesso basta solo un particolare per dare l’idea del ruolo da interpretare o per entrare nell’atmosfera, ma è molto più realistico indossare un costume e truccarsi il volto.
Detto questo altre cose da tenere in considerazione sono:
- Le decorazioni – Oltre a rendere meglio l’ambientazione con le decorazioni si può aumentare l’allegria dell’incontro. Volendo si possono far fare alcune decorazioni ai ragazzi, cosa utile anche per far apprendere particolari tecniche.
- La musica – La musica è fondamentale in quasi tutte le feste, può servire come sottofondo, per fare allegria, come sostegno per il ballo ecc. Può essere utile anche per determinati giochi.
- L’accoglienza – L’accoglienza è un momento importante perché determina l’atmosfera di tutto l’incontro, mettendo le persone a proprio agio.
- L’annuncio – Un bel volantino, un invito o un grande cartellone possono aumentare l’aspettativa dei ragazzi, che saranno, in questo caso, più interessati alle vostre proposte.
- Quando è possibile, date un titolo a quello che fate e pensate anche ad un piccolo slogan di presentazione.
- La scaletta – Programmate bene in anticipo cosa volete fare, chi lo deve fare e in che modi, dividete i compiti tra l’equipe di animatori (l’affiatamento è determinate): se avete ben programmato siete già a metà dell’opera!
- Tenete a mente chi sono i vostri destinatari, gli spazi e i tempi a vostra disposizione, il messaggio che volete far passare e i possibili problemi che potrebbero sorgere.
- La verifica – Terminato un evento trovate sempre un po’ di tempo per fare una verifica finale: sarà utile per raddrizzare sempre la mira.
- Varie – A volte i dettagli si danno per scontati, in una festa, ad esempio, pensate se serve da bere, se l’impianto luce regge il nuovo set di luci colorate ecc.
Preghiera e Atmosfera
Se per “atmosfera” intendiamo il creare un ambiente accogliente, ben preparato, armonico, in cui colori, profumi, immagini, suoni, ecc… siano valorizzati ed equilibrati tra loro, allora possiamo dire che la preghiera è “atmosfera”!
Nella preghiera tutto ha un senso ed una logica di tipo evocativo e simbolico; tutti i nostri sensi sono coinvolti nella e dalla preghiera.
Proprio per questo occorre scegliere con criterio i colori e le immagini da inserire nell’ambiente preparato per la stessa; il canto non deve essere scelto a caso o secondo la logica del “mi piace o non mi piace”, ma deve rispettare il tempo liturgico (Natale, Pasqua, Avvento, Quaresima, Ordinario), la tipologia dell’assemblea che lo dovrà eseguire (bambini, ragazzi), la collocazione all’interno della Liturgia della Parola con un occhio di riguardo alla scelta della Parola di Dio da proclamare; i simboli ed i gesti da compiere e valorizzare devono essere scelti coordinandoli con tutto il momento di preghiera;… in modo tale che tutto lodi il Signore!
Allora sì che i nostri occhi, le nostre orecchie, le nostre mani, i nostri cuori coglieranno i segni di un’atmosfera tutta da pregare!!!
Non sempre invece noi ed i nostri ragazzi sappiamo entrare in questo clima di raccoglimento durante le nostre preghiere, anche perché, tante volte, sono vissute come routine; per aiutare a comprendere meglio il senso del pregare possiamo utilizzare forme di preghiera che si distacchino dai nostri canoni od offrire simboli e segni forti che possano dare un tocco particolare in più.
Anche la preghiera, per essere vissuta al meglio, può essere impostata per determinate occasioni in modo diverso dal solito.
Non per una finalità volta a se stessa, ma per comunicare ai ragazzi l’importanza della preghiera stessa, della comunicazione con Dio.
Ad esempio, quella vissuta in questa giornata è una forma di preghiera molto meditativa, che aiuta il raccoglimento personale ed é stata presa dal modello di preghiera dei monaci di Taizé.